GLI ANNI SESSANTA
Il decennio si apre sotto i migliori auspici con l’assegnazione del Premio Fiorino e della Città di Firenze nel 1960 con l’opera Paesaggio e con la commissione del grande pannello per le celebrazioni di Italia ’61 spinto ai limiti del non figurativo. Tabusso avverte la necessità di ulteriori sviluppi e sottopone il suo linguaggio a un profondo processo di revisione. Prececeduto da studi e bozzetti, Interno del Chietto sarà un’opera chiave nella definizione dello stile e dell’identità dell’artista. Nel 1963 ha inizio il sodalizio con il gallerista Ettore Gian Ferrari a cui Tabusso si legherà con un contratto in esclusiva per trent’anni. La prestigiosa galleria milanese oltre a curarne l’attività e l’allestimento di numerose personali, promuoverà felici collaborazioni con alcune delle firme più note della letteratura italiana del Novecento, quali Piero Chiera, Dino Buzzati, Mario Soldati, Mario Rigoni Stern. Sempre negli anni Sessanta inaugura l’attività didattica insegnando «Ornato» al liceo artistico di Bergamo ottenendo dopo 4 anni il trasferimento a Torino con la cattedra di «Figura» al liceo dell’Accademia Albertina.
«Paesaggio»
1960, olio su tela, 70 x 100 cm
Firenze, Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti
Vincitore dell’XI “Premio del Fiorino e della Città di Firenze” di 1.000.000 di lire, nel 1960 Paesaggio entrava a far parte delle collezioni della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti.
«Paesaggio»
1961, olio su tavola, 310 x 356 cm
Torino, International Training Centre of the ILO – Padiglione Piemonte Aula Magna
In occasione delle celebrazioni torinesi di Italia ’61, Tabusso, Saroni, Paulucci venivano chiamati a decorare una parete del Palazzo del Lavoro con pannelli da destinare al Bit. Sono stati recentemente riportati alla luce e restaurati, e dal 2010 si possono ammirare alle pareti del nuovo Centro Congressi del Padiglione Piemonte.
«Interno del Chietto» o «Contadini nella baita»
1962, olio su tavola, 190 x 320 cm
Collezione privata
«Vecchia cucina» o »Natura morta davanti al caminetto»
1963, olio e collage su tavola, 70 x 93 cm
Collezione privata
«Il taglio del bosco» o «Alberi»
1964, olio su tela, 70 x 100 cm
La Spezia, CAMeC collezione Premio del Golfo
Esposta all’edizione 1965 del Premio del Golfo, l’opera Il Taglio del bosco otteneva un premio-acquisto di 500.000 lire destinato alla costituenda Galleria d’Arte Moderna della Spezia, oggi CAMeC. L’anno precedente la tela, insieme a Modella nella baita, era stata inviata da Tabusso all’Accademia di Brera per il concorso di assistente di ruolo alla cattedra di pittura.
«Allegoria immaginaria senz’allegria gambe all’aria»
1966, olio su tavola, 190 x 320 cm
Torino, GAM Galleria civica d’Arte modena e contemporanea, donata nel 2018 alla Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris
«Omaggio a Baschenis (dalla soffitta di Rubiana)» o «Interno estrerno»
1967, olio su tela, 70 x 100 cm
Collezione privata
«Le tentazioni di Sant’Antonio Abate»
1968, olio e collage su tavola, 180 x 340 cm
Collezione privata
Stimolato dalla lettura del romanzo di Hoffmann Gli elisir del diavolo, Tabusso si cimenta in una nuova opera di soggetto agiografico dedicata questa volta alle Tentazioni di Sant’Antonio,una vasta composizione attorno a cui ruota la personale torinese presentata all’inizio dell’anno successivo alla Galleria la Bussola di Torino.